E'costituito da due ante di bronzo (5 ql. di bronzo utilizzato) e fu donato al santuario il 16 novembre 1952 (data della proclamazione di Macerata "Città di Maria") dai cittadini residenti fuori Macerata. Progettato dallo scultore ascolano Carlo Cantalamessa, venne fuso a Roma dalla "Fonderia in metalli Veschi Arturo". Il portale, realizzato con stile sobrio e austero, sul modello delle Porte del Paradiso di Firenze di Lorenzo Ghiberti, esprime una summa dell'intera storia del santuario e della devozione dei Maceratesi.
La sovrapporta presenta la Madonna della Misericordia nella stessa iconografia della tela cinquecentesca dell'altare, affiancata dai santi Giuliano, Andrea, Rocco e Sebastiano, sullo sfondo della città di Macerata.
Nei quattro angoli sono scolpiti quattro stemmi: in alto a sinistra di Papa Pio XII (pontefice all'epoca della proclamazione di Macerata Città di Maria); a destra è lo stemma della città di Macerata; in basso a sinistra è lo stemma di Niccolò Dalle Aste, il vescovo che
pose la prima pietra del tempietto il 15 agosto 1447; a destra quello del vescovo Domenico Argnani, che promosse la peregrinatio Mariae con l'immagine della Madonna della Misericordia nella diocesi (settembre- novembre 1946) e le celebrazioni mariane (1947).
Nello zoccolo sono raffigurate due divinità fluviali secondo l'iconografia classica: a sinistra il fiume Potenza (che scorre nella pianura alla sinistra di Macerata), con la scritta : "Helvia Ricina Pertinax", nome dell'antica colonia romana dell'attuale Villa Potenza; a destra il fiume Chienti che scorre a valle dalla parte orientale di Macerata.
Nelle nicchie laterali sono collocate figure di santi e martiri: a sinistra, dall'alto: S. Lorenzo martire, S. Giuseppe, Santa Apollonia martire; S. Gabriele dell'Addolorata. A destra dall'alto: S. Antonio da Padova; S. Vincenzo Strambi vescovo, Santa Aurelia martire; S. Prospero martire.
Sotto il sovrapporta su cornice piatta scorre il saluto: "Salve, Regina, Mater misericordiae".
Al di sopra dello zoccolo si legge il nome degli offerenti: "Maceratenses Patronae suae".
Gli otto pannelli riassumono la storia e la devozione alla Madonna della Misericordia:
Nel primo in alto a sinistra si vedono la popolazione terrorizzata dalla peste e il valletto del Comune che annuncia il voto alla Vergine.
Nel secondo a destra: il vescovo Nicolò Dalle Aste pone la prima pietra del tempietto (15 agosto 1447) alla presenza delle autorità.
Nel terzo a sinistra la febbrile costruzione della chiesetta con la partecipazione spontanea dei cittadini; nel quarto a destra la processione di ringraziamento della gente che porta le offerte delle "canestrelle" per grazia ricevuta.
I quattro pannelli della metà inferiore sintetizzano episodi recenti della storia:
il quinto papa Pio XII benedice alla presenza delle autorità civili e religiose la nuova corona aurea donata alla Madonna; nel sesto la prima peregrinatio Mariae nella diocesi; nel settimo e nell'ottavo (da leggersi congiuntamente) la costante devozione alla Madonna della Misericordia dal 1447 ai nostri giorni. |